Disegnare la cover del vostro ebook / parte 2

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Suggerimento
Se non avete ancora letto la prima parte della guida, questo è il momento di farlo.

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Bene, ora che avete letto la prima parte della guida (perché l’avete fatto, vero? Non è che siete come quei loschi figuri che per prima cosa leggono l’ultimo capitolo di un romanzo per sapere come va a finire? Non si fa!), cerchiamo di approfondire gli step che portano alla creazione di una cover decente e competitiva per il vostro ebook.

La fotografia e/o l’immagine di copertina

Vi consiglio vivamente di partire da qui. L’immagine di copertina è l’elemento fondamentale: intorno a essa andranno il titolo, il vostro nome e l’eventuale sottotitolo, ma sarà lei a essere il fulcro.

Il nostro cervello lavora per immagini. La prima cosa che viene notata — è questione di millisecondi, ma ha comunque la precedenza — è l’immagine. Il testo viene dopo.

Quindi, la scelta di un’immagine appropriata è la prima che dovrete compiere.

Avete svariate possibilità, che vi elenco in ordine di preferenza:

  • Se avete dimestichezza con la fotografia e/o con l’elaborazione grafica, create voi stessi l’immagine per il vostro libro. Vale lo stesso discorso se, come nel mio caso, avete la fortuna di conoscere bene una persona con queste doti. Se però la vostra “competenza” si limita ai selfie o agli scatti con lo smartphone, è molto meglio optare per uno dei punti successivi
  • Cercate un’immagine online. Google è perfetto, per questo: basta digitare la parola (o le parole) chiave e subito vi presenterà migliaia di risultati. Ma attenzione: assicuratevi che le immagini che scegliete siano contrassegnate come free to use, ovvero non siano coperte da copyright: la violazione del copyright è uno dei motivi principali per cui Amazon può bloccare o addirittura revocare in modo permanente la pubblicazione del vostro ebook
  • Andate su uno dei tanti siti di stock photos. A parte le numerose immagini gratuite, nella maggior parte dei casi con pochi dollari potete “portarvi a casa” una fotogafia e/o immagine grafica di alta qualità

La vostra immagine deve essere di grandi dimensioni. Più grande è, meglio è. Maggiore la dimensione dell’immagine di partenza, maggiore sarà la qualità del risultato finale (per non parlare della facilità con cui potrete manipolarla).

Se usate Google, impostate così la vostra ricerca:

Suggerimento
Non curatevi delle indicazioni di KDP sulle “dimensioni consigliate” della copertina da caricare. Non hanno importanza. Ciò che realmente importa è la ratio dell’immagine, che dev’essere di 10:16. Ovvero, a una larghezza di 1000px deve corrispondere un’altezza di 1600. Per andare sul sicuro, usate un multiplo: meglio caricare un 2000×3200 — a ridurla ci penserà Amazon.

L’immagine dev’essere coerente con il contenuto

Sembra una banalità, ma — a giudicare dagli orrori che si vedono nel Kindle Store — a quanto pare non lo è affatto. Se avete scritto un romanzo horror, cercate (o create) un’immagine inquietante, o misteriosa, o sanguinolenta. Usate la parola chiave più giusta — e non fermatevi alla prima. Cercate prima horror, poi provate ricerche più specifiche, come per esempio uomo con un’ascia. Se non siete ancora soddisfatti, spostatevi leggermente — che so, uomo minaccioso al buio, oppure figura nell’ombra e via così.

Non abbiate alcun timore di usare le parole chiave in combinazione tra loro.

E, se vi è possibile, usate l’inglese per le vostre ricerche. Arrivano tonnellate di risultati in più se digitate man with an axe nel box di ricerca piuttosto che uomo con un’ascia.

Ecco cosa ho ricavato con cinque minuti di ricerca su Google Images: a sinistra una più che decente grafica horror, a destra un’interessante (andrà manipolata in seguito con Photoshop) fotografia risultato della stringa di ricerca man with an axe:

Non fermatevi. Scaricate dieci, quindici, anche venti immagini. Tutte quelle che, anche lontanamente, sembrano fare al caso vostro. È prassi normale avere un ventaglio di possibilità tra cui scegliere (ricordate l’aneddoto che vi ho raccontato nella prima parte di questa guida? Come? Non l’avete letta? Fatelo subito… e poi tornate qui) — anche perché, in seguito, ogni immagine andrà valutata insieme al testo.

Studiate le copertine dei bestsellers

Andate nel Kindle Store e guardate le classifiche relative al vostro genere di riferimento. Se — continuo a usare questo come esempio — avete scritto un horror o un thriller, andate a spulciare le copertine dei best-seller nelle categorie horror e thriller: studiare le copertine dei romanzi rosa non vi servirà a nulla.

Mentre scrivo, nei Top Ten della categoria thriller ci sono questi due ebooks:

Analizziamo le loro copertine.

Personalmente, preferisco quella a sinistra, ma sono gusti personali. Anche quella a destra è fatta molto bene.

Cosa hanno in comune?

In entrambe, il titolo e il nome dell’autore sono ben visibili anche a dimensione ridotta (lo screenshot qui sopra le presenta, pixel più pixel meno, a circa il 150% delle dimensioni che hanno nella pagina dei “Più Venduti”).

Notiamo anche la presenza di un “blurb”, che però diventa leggibile soltanto ingrandendole. Mark Edwards, ci viene fatto sapere, è il Bestselling author of THE MAGPIES; Sibel Hodge è la No 1 Bestselling Author of “Look Behind You”.

Notate il posizionamento degli elementi di testo: è praticamente identico — titolo in alto, autore in basso, blurb sopra il nome dell’autore.

La differenza tra le due sta nel trattamento dell’immagine. Mentre Mark Edwards (o chi per lui) ha preferito sfumare l’immagine per dare risalto al titolo, Sibel Hodge (o chi per lei) ha optato per una splash image (così, in gergo, si definisce un’immagine che occupa un’intera pagina fino ai margini) sopra cui andare a incastonare titolo, autore e blurb.

La scelta di Edwards è più soffusa, con il doppio cancello simmetrico che indirizza l’occhio del potenziale lettore verso il centro — dove c’è il ragazzino — e subito dopo al titolo, che spicca in rosso. La copertina di Hodge, invece, risulta un poco più confusa, ma attenzione, anche questa apparente “confusione” ha uno scopo ben preciso: l’occhio non trova subito un punto di riferimento nell’immagine, e quindi sale immediatamente al titolo, portandolo in primo piano, e solo in seguito torna sui dettagli dell’immagine, comprendendone in un secondo momento — si tratta comunque di frazioni di secondo — l’ambientazione medievaleggiante.

Suggerimento
Ricordate che, almeno tra noi occidentali, l’area del cervello preposta all’elaborazione dei segnali visivi tende a seguire la direzione di lettura a cui siamo stati educati: da sinistra a destra e dall’alto al basso (in quest’ordine). Inserire in una copertina elementi che “spingano” l’occhio del potenziale lettore dove vogliamo — il caso di Mark Edwards è lampante — è uno dei segreti per l’ottima riuscita di una copertina.

Un dato emerge chiaramente dalla nostra analisi: entrambe sono copertine pensate, dietro cui si nasconde un lavoro molto accurato.

E in entrambe, seppur con scelte diverse, il testo è presentato in modo estremamente efficace.

Il testo, il nemico dei dilettanti

E, purtroppo, eccoci giunti a una delle note più dolenti del 90% delle copertine amatoriali che si trovano nel Kindle Store: il testo.

Vi prego, vi prego, vi prego: non usate i font pre-installati nel vostro sistema (Windows o Mac che sia) o in Photoshop. Soprattutto, non usateli così come sono; li conoscono tutti, e balzano subito all’occhio.

In rete esistono migliaia di siti dove è possibile scaricare e installare font gratuiti. Di seguito vi elenco i principali (ma, davvero, ce ne sono altri millemila):

  • 1001 FreeFonts — il nome del sito dice già tutto: sono font gratuiti. E ce ne sono ben più di 1001.
  • Font Squirrel — non è un sito vero e proprio, ma una sorta di motore di ricerca di font gratuiti sparsi per la rete.
  • DaFont — senza dubbio il mio preferito. Non solo è (anche) in italiano, ma vi offre l’opportunità di digitare un testo di prova per vederne in tempo reale il risultato prima di scaricare il font. Quale occasione migliore per digitare il vostro titolo e il vostro nome e — come diceva il buon Enzo Jannacci — vedere l’effetto che fa?

Ma, come dicevo, ne esistono davvero migliaia. Cercate Free Fonts con Google e sbizzarritevi.

Suggerimento
Spesso, accanto ai font, trovate un bottone “dona all’autore”. Non è obbigatorio ma, in caso decidiate di usare il font, prendete in considerazione l’ipotesi di donare qualcosa (l’offerta è sempre libera): si tratta pur sempre di una persona che ha lavorato per voi e per la collettività.

Come ho già detto più volte, l’uso del font sbagliato può compromettere la vostra copertina, e questo a prescindere dalla validità dell’immagine che lo accompagna.

Volete un esempio di due copertine, una riuscita e l’altra no? Ecco cosa ho combinato io (sì, proprio io):

A parziale scusante c’è da dire che quello a sinistra è stato il primo ebook in assoluto che ho pubblicato su Amazon. Ma no: non esistono scusanti.

In entrambe le copertine le immagini sono più che decenti, appropriate e coerenti con il contenuto (racconti malinconici il primo, fantascienza distopica il secondo). Ma quella a sinistra è del tutto anonima e presenta errori gravi: il testo è troppo piccolo, non c’è alcuna distinzione tra titolo, nome dell’autore e sottotitolo — e, soprattutto, ho usato un font banale, out of the box. Risultato? L’occhio continua a vagare, non sapendo bene dove fermarsi, e la copertina scompare in mezzo alle altre 200 di una qualsiasi pagina del Kindle Store.

La seconda, al contrario, è molto più pensata (tra la creazione dell’una e dell’altra sono passati quasi due anni): in questo caso, anche il lettering — e non solo l’immagine — è coerente con il contenuto (fantascienza distopica). Il titolo spicca, così come il nome dell’autore e della fotografa, che usano lo stesso font del sottotitolo. L’occhio viene catturato dal volto della donna — in cui alcuni dettagli spiccano in rosso intenso — e poi sale verso il titolo, che usa un font particolare, dall’aspetto quasi “disegnato”. Il mio nome, quello della fotografa e il sottotitolo richiamano — con tonalità più tenue — il rosso degli occhi e della bocca della ragazza in copertina.

Quella a sinistra usa una splash image, quella a destra ha l’immagine sfumata sia in alto che in basso per permettere agli elementi testuali di emergere in modo più netto.

Font nuovi? Editateli comunque

Sia che abbiate deciso di adoperare i font del vostro sistema (ma perché?) che di scaricarne di più adatti dalla rete, ricordate che difficilmente l’elemento testuale andrà bene così com’è.

Non è necessario essere dei guru di Photoshop per compiere qualche operazione basilare di modifica del testo allo scopo di adattarlo meglio alla nostra immagine e alle nostre esigenze.

A questo proposito, di seguito trovate un video tutorial di — lui sì — un guru di Photoshop, Aaron Nace. Il suo PHLearn è probabilmente il miglior sito di training per Photoshop del globe terracqueo, e inoltre è pieno zeppo di tutorial gratuiti.

Nel video che segue, il simpaticissimo Aaron si addentra nella creazione di un testo/titolo per accompagnare un’immagine da lui creata — praticamente perfetto per noi. Proprio quello che stavamo cercando.

Qualche avvertenza: Aaron usa Macintosh e parla in inglese. Ma ciò che fa lo fa in modo tanto chiaro che, se volete, potete anche togliere l’audio.

Il video chiude la seconda parte della nostra guida. Nella terza (e ultima) parte ci occuperemo dei siti che permettono di creare una copertina (quasi) dal nulla e esauriremo gli ultimi dettagli, traendo le conclusioni.

Stay tuned.

2 Comments

  1. Luca said:

    Così ho capito l’errore che ho commesso nella copertina di “In Inter veritas”: l’immagine secondo me è stupenda (la prima foto con la maglia della Nazionale Italiana di Giacinto Facchetti, il fatto che sia in bianco e nero la rende ancora più bella), ma il titolo è scritto con un font sbagliato.
    Non ho scuse se non il fatto che fossi totalmente all’oscuro di qualsiasi “regola”. La foto (che mi ha dato Gianfelice) e la copertina, sono “facchettiane”: semplici, lineari, pulite senza fronzoli. Questo è stato l’unico mio pensiero, condiviso ovviamente con Gianfelice. La maglia della Nazionale è stata scelta per far capire che Giacinto Magno è un patrimonio di tutti.
    Mi dispiace per l’errore commesso.
    Grazie per la lezione. Non mi servirà perché non scriverò più alcun libro, ma è sempre bello imparare qualcosa.

    22 Gennaio 2017
    Reply
    • Purtroppo è vero… all’immagine di “In Inter Veritas” (molto bella, è appropriata al contesto, e evoca esattamente ciò che vuoi evocare dell’interno del libro) corrisponde un lettering “out of the box”. Ma non preoccuparti più di tanto, Luca: per quanto riguarda libri sull’Inter, o sullo sport in generale, il discorso che ho affrontato qui nella guida vale fino a un certo punto perché, in realtà, non devi “catturare” nessuno: i tuoi tifosi sono già interessati al libro, e quindi l’importanza della copertina cala drasticamente. La cover è estremamente importante quando deve spiccare — emergere dal “mucchio selvaggio” di una libreria dagli scaffali affollatissimi o, peggio, del Kindle Store.

      22 Gennaio 2017
      Reply

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